Ratha Yatra
26 giugno, giovedì

Origine e significato
La Ratha Yatra ha origini antichissime e viene celebrata da secoli. Secondo la tradizione, durante questa festività, le divinità Jagannath, suo fratello Balabhadra e sua sorella Subhadra lasciano il loro tempio per visitare il tempio della zia, il Gundicha Mandir. Questo simboleggia il desiderio del dio di uscire tra i suoi devoti e benedirli.
Quando si celebra
La Ratha Yatra si tiene ogni anno nel mese di Ashadha del calendario lunare indù, che corrisponde generalmente a giugno o luglio nel calendario gregoriano.
Come si svolge la celebrazione
Durante la Ratha Yatra, le tre divinità vengono poste su enormi carri di legno decorati e trainati a mano dai devoti lungo le strade di Puri. La processione è accompagnata da canti, danze e musica tradizionale. I carri sono:
- Il carro di Jagannath, chiamato Nandighosa, alto circa 13 metri e con 16 ruote.
- Il carro di Balabhadra, chiamato Taladhwaja, con 14 ruote.
- Il carro di Subhadra, chiamato Darpadalana, con 12 ruote.
Significato spirituale
La Ratha Yatra rappresenta l’unione tra il divino e l’umano. Il fatto che le divinità escano dal tempio simboleggia l’accessibilità di Dio a tutti, indipendentemente dalla casta, dalla religione o dallo status sociale. È una delle rare occasioni in cui anche i non indù possono vedere e partecipare al culto delle divinità di Puri.
Diffusione nel mondo
Oltre che in India, la Ratha Yatra viene celebrata anche in molte città del mondo grazie al movimento Hare Krishna (ISKCON). Città come Londra, New York, Roma e Melbourne ospitano ogni anno le proprie versioni della processione, attirando migliaia di partecipanti.
Curiosità
- Il termine "juggernaut" in inglese, che indica una forza inarrestabile, deriva proprio dal carro di Jagannath, che durante la processione è così imponente da sembrare inarrestabile.
- I carri vengono costruiti ogni anno da zero, seguendo antiche tradizioni e misure precise.