Digiuno buddista
11 luglio, venerdì
Origine e significato
Il Digiuno buddista ha radici antiche che risalgono ai tempi del Buddha. Durante la stagione delle piogge, per evitare di danneggiare i raccolti e gli insetti nascosti nel terreno, il Buddha ordinò ai suoi discepoli di rimanere in un luogo fisso. Questo periodo è diventato un momento di riflessione e rinnovamento spirituale, sia per i monaci che per i laici.
Pratiche religiose
Durante il Khao Phansa, i monaci non lasciano i templi se non per necessità urgenti. I fedeli laici partecipano attivamente offrendo cibo, candele, incenso e altri beni essenziali ai monaci. Le offerte più simboliche sono le grandi candele cerimoniali, che rappresentano la luce della saggezza e vengono accese per illuminare il cammino spirituale durante i mesi di ritiro.
Celebrazioni e rituali
Le celebrazioni iniziano con processioni solenni e cerimonie nei templi. In alcune province, come Ubon Ratchathani, si tengono spettacolari parate con enormi candele scolpite artisticamente, accompagnate da danze tradizionali e musica. I fedeli si vestono di bianco e partecipano a meditazioni collettive e preghiere.
Impatto sulla società
Il Digiuno buddista è anche un momento in cui molti giovani uomini decidono di entrare temporaneamente in monastero, seguendo una tradizione culturale che vede l’ordinazione monastica come un rito di passaggio verso l’età adulta. Inoltre, durante questo periodo, molti thailandesi scelgono di astenersi da alcol, carne o comportamenti considerati negativi, come forma di purificazione personale.
Conclusione
Il Digiuno buddista in Thailandia non è solo una festività religiosa, ma un periodo di profonda introspezione e rinnovamento spirituale. Rappresenta un legame forte tra la comunità monastica e quella laica, rafforzando i valori di compassione, disciplina e saggezza che sono al cuore del buddhismo theravāda praticato nel Paese.
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