Giornata delle vittime di incidenti in montagna
10 agosto, domenica
Origini e significato
La ricorrenza nasce con l’intento di onorare la memoria di chi ha trovato la morte in montagna, ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della sicurezza e della prevenzione durante le attività in alta quota. La montagna, pur offrendo bellezza e libertà, può diventare teatro di tragedie, spesso causate da imprudenza, condizioni meteorologiche avverse o impreparazione tecnica.
Celebrazioni e riti
La giornata viene celebrata solitamente alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno, periodo in cui si conclude la stagione alpinistica. Le celebrazioni includono:
* Messe commemorative in rifugi alpini o chiese di montagna
* Cerimonie civili con la partecipazione di autorità locali e rappresentanti del Soccorso Alpino
* Deposizione di corone o fiori presso lapidi o monumenti dedicati alle vittime
* Momenti di silenzio e letture di nomi dei caduti in montagna
Luoghi simbolici
Tra i luoghi più significativi per questa commemorazione vi è il Santuario di Santa Maria della Neve al Monte Lussari, in Friuli Venezia Giulia, dove ogni anno si tiene una messa in memoria degli alpinisti deceduti. Anche il Rifugio Auronzo alle Tre Cime di Lavaredo e il Monte Bianco ospitano eventi commemorativi.
Impegno per la sicurezza
Oltre al ricordo, la giornata è anche un’occasione per promuovere la cultura della sicurezza in montagna. Le associazioni alpinistiche, come il Club Alpino Italiano (CAI), organizzano incontri informativi, corsi di formazione e campagne di sensibilizzazione per ridurre il numero di incidenti.
Valore umano e comunitario
La Giornata delle vittime di incidenti in montagna è un momento di profonda condivisione tra chi vive la montagna con passione e rispetto. È un’occasione per rinnovare il legame tra l’uomo e la natura, ricordando che la montagna va affrontata con umiltà, preparazione e consapevolezza.