Pirovassia
21 - 23 maggio, mercoledì – venerdì

Origini e significato
La Pirovassia ha origini antiche, probabilmente precristiane, ed è legata al culto di Dioniso e ad antichi riti di purificazione. Con il tempo, la festività è stata associata ai santi Costantino ed Elena, celebrati il 21 maggio. I partecipanti credono che i santi li proteggano durante i rituali, in particolare durante la camminata sul fuoco.
I rituali principali
La Pirovassia si svolge in più giorni e comprende diversi momenti rituali:
- Preghiere e canti tradizionali: i partecipanti si riuniscono in una stanza sacra chiamata "konaki", dove si trovano le icone dei santi. Qui si canta, si prega e si entra in uno stato di trance.
- Danze rituali: accompagnati da musica tradizionale (generalmente con tamburi e lira), i fedeli danzano in cerchio, spesso tenendo in mano le icone.
- Camminata sul fuoco: il momento culminante della festività è la camminata a piedi nudi su braci ardenti. I partecipanti, chiamati "anastenari", attraversano il fuoco senza riportare ustioni, in uno stato di trance mistica.
Simbolismo e fede
La camminata sul fuoco è vista come un atto di fede e purificazione. I partecipanti credono che la loro devozione ai santi li protegga dal dolore e dalle ustioni. Questo rito è anche un'espressione di identità culturale e spirituale, tramandata di generazione in generazione.
Contesto culturale e attuale
Oggi la Pirovassia è considerata una tradizione unica e affascinante, che attira anche l'interesse di studiosi e turisti. Tuttavia, è ancora praticata con grande rispetto e spiritualità dalle comunità locali. Alcuni antropologi la considerano un esempio di sincretismo religioso, dove elementi pagani e cristiani convivono in un'unica celebrazione.
La Pirovassia è molto più di una semplice camminata sul fuoco: è un rito di passaggio, un'espressione di fede profonda e una testimonianza vivente delle tradizioni popolari greche. La sua forza simbolica e il suo mistero continuano a suscitare meraviglia e rispetto, sia tra i partecipanti che tra gli osservatori.